L'acqua… l'agricoltura, la pesca, il commercio
La civiltà egizia si sviluppò in modo eccezionale proprio perché la produzione agricola poteva essere abbondante. Il Nilo, straripando con regolarità in determinate stagioni dell’anno, arricchiva il suolo di un fertile limo, trasportando anche argilla. E di conseguenza tanti erano i contadini. Lavoravano per sacerdoti, ricchi proprietari terrieri e il faraone stesso. Producevano grano, lino, orzo, legumi, datteri utilizzando aratri leggeri di legno trainati dai buoi. sapete che
il Nilo forniva anche pesce in abbondanza?
E che lungo le sue acque si viaggiava e si commerciava per il paese e nei porti del Mar Mediterraneo del Mar Rosso per barattare? Il Nilo era dunque la principale via di comunicazione dell’Egitto.
Geroglifici
Gli Egizi svilupparono una scrittura complessa, i geroglifici. All’inizio ogni oggetto era mostrato con un disegno preciso (pittogramma) poi, gradualmente, i disegni passarono a indicare i suoni della lingua parlata. Per centinai d’anni i geroglifici rimasero incomprensibili finché nel 1799 fu
scoperta una pietra detta “Stele di Rosetta” che conteneva lo stesso testo in geroglifici, in demotico e in greco (lingua ben nota).
Le piramidi
Il corpo del farone defunto, dopo essere stato imbalsamato, veniva murato in una camera funeraria nascosta all’interno di una tomba a piramide. Sapete che le piramidi più antiche erano a gradoni e non lisce per favorire l’anima del re morto nell’ascesa verso il dio sole? Ma furti successivi dei
beni sepolti insieme ai defunti fecero sì che i faraoni cominciassero a farsi seppellire in tombe scavate nei fianchi rocciosi della Valle dei Re, sorvegliata giorno e notte…
Le mummie
Gli Egizi pensavano che conservando i loro cadaveri sarebbero vissuti per sempre nell’aldilà.
Così, con un lungo processo d’imbalsamazione, trasformavano le salme in mummie che non si
decompongono.
Come?
Scopriamolo insieme!
L'acqua: un rapporto sostenibile
Dobbiamo utilizzare questa risorsa, preziosa ma non infinita, in modo
più responsabile, garantendo al tempo stesso che le persone più povere non rimangano indietro.
Anchese l’accesso ad acqua potabile e servizi igienici gestiti in modo sicuro sono stati definiti dall’Obiettivo di sviluppo sostenibile 6 come diritti umani, miliardi di persone nel mondo ne sono attualmente escluse.
Acqua e povertà sono strettamente legate. Senza la prima non c’è sviluppo e senza sviluppo è impossibile eliminare la povertà.
I dei egizi e loro miti
Gli Egizi credevano in molti dei. Alcuni avevano un culto solo locale, altri erano
venerati in tutto il paese, come Thoth, dio della sapienza!
La vita quotidiana
La vita del popolo era scandita dal duro lavoro nei campi e nei cantieri delle grandi opere edilizie. La dieta era a base di verdure e pane; la bevanda più diffusa era la birra. Gli alti funzionari
e i cortigiani conducevano invece una vita più lussuosa.
La maggior parte degli Egizi doveva prodursi il cibo da sé. Alcuni però erano artigiani e realizzavano oggetti per la casa di legno, terracotta e metallo.
I loro attrezzi?
Simili a quelli usati oggi.
Le case
Secondo la tradizione il primo a costruire edifici “perché durassero in eterno” fu, intorno al 2800 a.C. Imhotep, che a ragione possiamo considerare il primo architetto della storia: sua è la realizzazione in blocchi do calcare, del tempio e della piramide a gradini di Saqqara (presso il Cairo) per il re
Djoser. In pietra o scavati nelle rocce si edificarono dunque palazzi, templi, tombe reali; le case però continuarono a essere costruite con mattoni crudi, poco legno. seccati al sole e poi intonacati.
Come si difendevano dal sole? Ponendo le poche finestre presenti in alto…
E i giardini?
Nelle case dei più ricchi c’erano, e avevano tanti alberi da frutto. Erano queste case più elaborate, a più piani.
Ammiriamo insieme i dettagli degli arredi (mobili, contenitori vari).